E’ il più importante sistema di copertura che l’uomo abbia inventato, millenni fa, in epoca moderna il cemento armato ha tentato di scavalcarla, ma la volta, conosciuta dai popoli del bacino del Mediterraneo secoli prima di Cristo, e diventata fondamentale con i Romani, resta ancora oggi la più moderna delle antiche meraviglie costruttive dell’ingegno umano.
Con questo viaggio faremo un excursus nella storia e nell’arte, per ammirarla attraverso gli esempi più diversi che l’hanno caratterizzata, nei secoli e negli stili di costruzione utilizzati. I Romani l’hanno talmente amata da non costruire nulla senza di essa, lo stesso Colosseo, gigantesca ed ineguagliabile costruzione per quei tempi avveniristica, si poggiava interamente sopra una lunga concatenazione di volte a botte che, su più piani, hanno innalzato una delle meraviglie del mondo antico.
A Lecce, si può osservare, attraverso i resti dell’anfiteatro romano, come attraverso la volta si distribuissero gli ambienti, i corridoi da una zona all’altra dell’arena ed ogni settore del monumento.
Nel Salento non sono molti gli altri esempi di costruzione a volta rimasti in piedi, che risalgono a quei tempi. Nel V secolo d.C. troviamo la Chiesa di Casaranello (Casarano), le cui volte sono pur giunta decorate con dei preziosissimi mosaici bizantini, che in Italia hanno paragone solo con quelli di Ravenna.
Ad epoca paleocristiana si fanno risalire altre volte a “tholos”, cioè a cupola, una delle più antiche forme di copertura: in territorio di Sandonaci c’è il cosiddetto Tempietto di San Miserino, che alcuni studiosi ritengono fosse stato in origine il ninfeo di una villa romana, poi divenuto chiesa in epoca cristiana.
Ha lo stesso tipo di volta il Tempietto di Seppannibale, in agro di Fasano, ma anche la chiesa della Madonna della Gallana (che propone due volte identiche in successione) a Oria, e quella di San Pietro in Crepacore, in territorio di Torre Santa Susanna. Si tratta dei monumenti rimasti intatti più antichi di tutta la Terra d’Otranto.
Col passare dei secoli la volta fu utilizzata non solo per le chiese ma anche per i castelli e le residenze nobiliari dei potenti proprietari terrieri. E’ il caso della torre di Celsorizzo, ad Acquarica del Capo, al cui interno si conserva una cappella voltata a botte interamente affrescata.
Il castello di Gallipoli presenta all’interno di uno dei suoi bastioni, una delle volte più gigantesche e maestose di tutto il Salento, talmente grande da non poter essere fotografata per intero in un obiettivo della definizione di 20 pixel! Solo un grandangolare molto spinto riuscirebbe nell’impresa, comunque questa foto rende bene lo stesso l’idea! Foto Volta nel Castello di Gallipoli.
Anche il castello di Otranto, ricostruito nel 1481, presenta un ambiente realizzato con una volta spericolata, frutto di grande perizia architettonica: anche in questo caso, per poterla apprezzare in foto, bisogna osservarne due, scattate da diversa angolazione. Un autentico capolavoro tecnico.
Tornando all’anno Mille, c’è un’altra particolarità delle tecniche costruttive di questa zona: la volta ricavata… dallo scavo nella roccia, come possiamo vedere da questa suggestiva foto scattata nel villaggio rupestre di San Nicola, a Mottola. Una caratteristica unica, propria di Terra d’Otranto.
La sapienza contadina ha utilizzato la tecnica della volta a tholos per la costruzione dei grandi pagliaroni, alcuni costruiti nel 1700 come quello di Salve: una tecnica che già sul finire del 1500 ha consentito lo sviluppo dei trulli, in alto Salento, e delle pagghiare a sud.
Ma nel campo rurale c’è una copertura senza paragoni, con pietre a secco, realizzata nel pagliarone Ferrante, a Ruffano: un vero enigma architettonico, visto che ancora oggi, dopo 200 anni, non ci si spiega come mai la struttura regga così bene, senza malta e cemento! Foto Volta del pagliarone di ferrante a Ruffano.
I signorotti locali che nel XV secolo si ritiravano a vivere in campagna assoldavano i migliori maestri per la costruzione della loro masseria, ed in questa breve carrellata possiamo farci un’idea della loro bravura. Purtroppo, molte di queste masserie sono in abbandono da secoli… ma il fatto che queste volte siano ancora in piedi la dice lunga sulla loro forza e resistenza architettonica.
La Chiesa era il committente più ricco, così possiamo ammirare stupende volte, completamente affrescate, come all’interno della incomparabile Santa Caterina, a Galatina. Oppure trovate sempre più ingegnose e ad effetto, come nella chiesa Maria Santissima dell’Incoronata, ad Acquarica di Lecce. In genere, è la volta a botte la più classica soluzione delle chiese più piccole sparse in giro per il Salento, come nella cappella di San Ligorio (Lecce).
Poi arrivarono i palazzi signorili, come quello dei baroni Castromediano, a Cavallino, il cui visitatore che capita ad osservarne la volta della sua grande sala a galleria non può che restare sbigottito, dalla sua imponenza, altezza, e bellezza artistica! Un viaggio, quello nelle volte artistiche del Salento, che sfida ancora oggi il mondo passato e contemporaneo!
© Riproduzione riservata – Photo e testi: Alessandro Romano
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