Costruire volte con pietra di Puglia. La conformazione del sottosuolo della Puglia ha dato origine a tre tipi di materiali utilizzati nell’edilizia e, nello specifico, nella realizzazione delle volte a stella e delle volte a botte:
-I calcari compatti;
-I tufi calcarei (tufo pugliese);
-I tufi (tufo e pietra leccese).
Il tufo pugliese e la pietra leccese appartengono alla famiglia dei calcari ternari di origine sedimentaria marina. Sono facilmente lavorabili e si adattano senza problemi alla squadratura in conci regolari con superficie piana.
Il tufo pugliese è rappresentato da una varietà di tipi differenti in relazione al luogo di estrazione, al colore, al grado di cementazione, alle caratteristiche fisico chimiche e meccaniche, cui corrisponde un diverso impiego.
– Il carparo: varietà resistente e di maggiore durezza, è un tipo di roccia molto diffuso in Terra d’Otranto, dal colore giallastro (ne esistono varietà tendenti al giallo scuro e al giallo-rossiccio); esposto agli agenti atmosferici tende ad assumere una colorazione grigia più o meno scura. Presenta una buona resistenza a compressione e, pertanto, viene utilizzato nella costruzione dei piani inferiori degli edifici. In provincia di Lecce il banco di carparo si trova a Gallipoli, Alezio, Tuglie fino ad arrivare a Parabita e Taviano. Altri banchi isolati si trovano ad Alessano, Gagliano del Capo, Ortelle, Presicce, Botrugno e Acquarica. E’ largamente impiegato nella costruzione di volte a botte e volte a stella.In relazione alle diverse caratteristiche fisico-meccaniche, questi materiali vengono classificati con denominazioni particolari:
– Lo scorzo: si presenta meno resistente, permeabile e con tendenza a perdere la sua resistenza con il passare del tempo, presenta una struttura di elementi grossolani costituiti da animali marini fossilizzati (briozoi, molluschi, ecc.)
– Il veritatiero o verdatiero: si presenta una grana fine ma anche minore resistenza.
– Lo zuppigno: possiede una struttura granulosa, con presenza di ostriche, pettini e con una resistenza ancora minore, presenta un colore giallo paglierino.
– La mòlica: si presenta a grana fine e con resistenza scarsa.
– Il màzzaro: molto compatto con elevate resistenze meccaniche e con durezza che raggiunge quella della pietra calcarea compatta, presenta un colore giallo-rossastro.
All’ interno delle cave, la stratificazione naturale è la seguente: prima lo scorzo, in strati di circa uno-due metri; poi il veritatiero seguito dallo zuppigno e, infine la mollica. Il cappellaccio della cava è quasi sempre costituito da mazzaro (In geologia, si definisce cappellaccio quella parte di materiale della cava che presenta alterazioni, infiltrazioni o discontinuità rispetto alla roccia compatta sostanzialmente inalterata. Spesso questo rappresenta la porzione superficiale della terra e di roccia in stato di decomposizione, sovrastante la massa rocciosa sub affiorante).
Tenendo conto di questa classificazione, il mazzaro e il carparo hanno una compattezza e resistenza meccanica di gran lunga maggiori rispetto agli altri materiali.
6 risposte to “COSTRUIRE LE VOLTE CON LE PIETRE DI PUGLIA -PARTE I”
4 Maggio 2012
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11 Maggio 2012
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15 Maggio 2012
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19 Maggio 2012
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12 Luglio 2012
Picciotti Costruzioni Volte Stella Botte Squadro[…] interpreta l’antica arte delle volte selezionando i migliori materiali provenienti dalle cave del territorio, quei tufi in grado di garantire un manufatto unico e di pregio, che racchiude in sé i segreti […]
10 Aprile 2017
Carlucci SaverioMio padre negli anni venti/trenta del secolo scorso è stato maestro muratore e fin dalla sua adolescenza è stato in grado di eseguire volte di copertura dei locali sottostanti. Sono interessato a conoscere quanto di questo mondo sia ancora esistente.