Maestri delle volte. Per 35 lunghi anni si è dedicato all’attività edilizia, prima come operaio (fabbricature), poi come imprenditore. La storia di Raimondo Giuseppe Marra, conosciuto come “Mesciu Pippi”, inizia nel 1958, il giorno in cui per la prima volta mise piede in un cantiere. Nato a Montesano Salentino nel 1943 da una famiglia di contadini,
Giuseppe Marra è uno dei custodi dell’arte edile, un maestro delle volte salentine e non solo. In pensione dal 2009, di recente ha raccontato la sua esperienza professionale in un’intervista rilasciata a Walter De Santis (pubblicata nella versione integrale sul volume “Il cantiere edile come biografia e memoria”, scritto dall’architetto Venanzio Marra, figlio di mesciu Pippi).
Recuperiamo, a seguire, alcuni stralci della conversazione, testimonianza di un grande amore nei confronti del suo lavoro. Testimonianza di quel Salento in cui costruire le volte a stella, a squadro e a botte era una vera e propria arte.
C’è stato un momento in cui hai pensato che il mondo dell’edilizia potesse diventare un giorno la tua attività?
Ricordo che a 15 anni ho iniziato l’apprendistato edile. E ricordo il primo giorno di lavoro in un cantiere: era il giorno dopo la Pasquetta del 1958. Non c’era molta scelta: se non si iniziava l’apprendistato presso un maestro muratore, lo si faceva dal fabbro, dal falegname, o si lavorava nei campi. E’ così che ho incontrato il mondo delle costruzioni. Ho lavorato come operaio edile fino all’età di trent’anni, poi nel 1973 ho messo su la mia impresa che, via via si è specializzata nel restauro architettonico.
Ricordi il tuo primo maestro muratore?
E’ stato Donato De Matteis, un abile costruttore di Montesano. Poi ho avuto tanti altri maestri, tra cui Ippazio Morciano, mesciu Pati, di Tiggiano. Dopo aver lavorato con lui, nel 1973, ho dato vita alla mia attività.
Sul finire degli anni 70 e all’inizio degli anni 80, si registrava un cambiamento nell’arte del costruire. Si passava dalle strutture interamente in muratura, con copertura a volta (si pensi alle classiche volte a botte e volte a stella), ai sistemi in cemento armato, con le strutture puntiformi e i solai. Come hai vissuto queste novità?
Il passaggio dalle costruzioni tradizionali a quelle moderne non è stato indolore. Il cantiere tradizionale veniva sostituito da un cantiere in cui l’esecuzione delle opere diveniva più veloce, aumentava la standardizzazione della componentistica edile. Ma spesso si perdeva parte della sapienza costruttiva e le maestranze diventavano sempre più dequalificate. Sin dal 1975, quando capitava di demolire una volta (per esempio a stella) per costruire una struttura moderna con i solai piani, pensavo che i nuovi edifici non sarebbero durati così a lungo. Insomma si demolivano strutture fatte ad arte per sostituirle con altre che non davano la stessa garanzia.
Ti è mai capitato di ripassare dal tuo primo cantiere?
Ci sono passato molte volte e ci passo ancora. Oggi la casa è disabitata, ma ogni volta che la rivedo mi tornano in mente tantissimi bei ricordi.
3 risposte to “DA MURATORE A IMPRENDITORE, “MESCIU” PIPPI MARRA”
30 Settembre 2013
Rossella MagnificoSalve, ho da poco acquistato una abitazione nel centro storico di Ostuni di appena mq.45 , che presenta al suo interno volte a crociera mentre su di esse insiste un terrazzo al momento non del tutto fruibile ;
dovendo procedere ad una ristrutturazione di tipo conservativo, chiedo un vostro cortese parere sul tipo di intervento da effettuare .
In attesa di un cortese riscontro vi saluto distintantamente.
Rossella Magnifico
20 Ottobre 2017
PaolaSalve chi comprato una casa con 2 stanza e stella .Ma poi hanno aggiunto due altre stanze piccole di e mq con solaio normale adesso le vorrei riconvertire quando mi costa togliere il solo solaio e farle a stella?
25 Dicembre 2020
GabriellaSalve, ho comprato una vecchia casa di campagna vicino a san Michele salentino. La cada ha volte a botte lesionate. Vorrei ristrutturarla e vorrei trovare qualcuno con la conoscenza necessaria. Saprebbe consigliare a chi rivolgermi?